E poi ti ritrovi in quattro....

15:04

Era il 24 luglio 2014: un attimo prima stavo chiudendo la valigia per partire verso una nota località turistica per trascorrere un week end con amici e colleghi quando, immediatamente dopo, mi sono ritrovata con un test di gravidanza in mano.
Dovevo partire per un fine settimana insolito, lontana da mia figlia e mio marito, ma quel ritardo del ciclo e quella leggera nausea non mi convincevano.
In realtà pensavamo di essere stati attenti, non cercavamo un nuovo figlio...non in quel momento, almeno.
Ma il destino aveva scelto per noi, colorando di rosa le due lineette del test gravidanza.
Per la seconda volta era capitato in modo del tutto casuale, non preventivato.
Gioia, incredulità, paura...tanti sentimenti si sono avvicendati nei minuti a seguire. 
Quello che soprattutto mi intimoriva era la nausea: sapevo già come sarebbe andata a finire. Sapevo benissimo che avrei nuovamente sofferto di iperemesi e che sarei stata malissimo per almeno un mese.
In realtà, quello che è avvenuto dopo è stato anche peggio di ogni previsione: l'iperemesi mi ha accompagnata per tutta la prima metà della gravidanza, costringendomi a settimane di flebo idratanti.
Peraltro l'iperemesi giunse accompagnata da una fastidiosissima ed antiestetica scialorrea.
Spesso mi sono sentita avvilita, tante volte mi sono chiesta per quale motivo molte gestanti stiano sempre bene, mentre io dovessi vomitare anche 10 o 15 volte in un giorno.
Una volta terminata l'iperemesi, ho comunque continuato ad avere nausea e vomito mattutino sino al termine della gravidanza. Sono stati 9 mesi difficili ed interminabili. In certi momenti pensavo che non avrei mai partorito, che avrei vomitato per sempre  e che avrei sentito quell'odioso sapore metallico in bocca per il resto della mia vita.
Ma il 30 marzo 2015, proprio allo scadere delle 40 settimane di gravidanza, nasceva finalmente la mia bellissima Anna Vittoria, 3762 grammi di tenerezza.
Oggi la mia vita è radicalmente cambiata: mi sto dedicando quasi esclusivamente alle bambine.
Il lavoro può attendere, mentre le mie figlie hanno bisogno di me ADESSO.
Anche con Anna Vittoria ho scelto l'allattamento al seno, sebbene impegnativo e vincolante: al momento non posso allontanarmi da lei per più di due ore. Ho avuto momenti di sconforto, attimi in cui ho guardato il biberon riposto nel cassetto del fasciatoio pensando di utilizzarlo per dare alla bambina del latte artificiale.
Ma, come dicevo, sono stati solo pensieri durati brevi attimi.
Vedo che la piccola cresce bene ed ho intenzione di continuare esclusivamente con l'allattamento al seno sino allo svezzamento.
Quanto ad Emma, devo dire che è felicissima della nascita della sorellina anche se, ad onor del vero, non si aspettava che i neonati fossero così privi di interesse verso i giochi.
I primi giorni cercava di attirare l'attenzione della sorellina proponendole giocattoli di ogni genere, poi ha capito che, per la fase giocosa, occorrerà attendere qualche mese.
In attesa di quel momento, ci sbaciucchiamo e coccoliamo questa bambolina meravigliosa.




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