UN REGALINO PER LE DONNE DI OGGI E DI DOMANI...

07:44

Oggi è la giornata della donna, lo sappiamo tutte.
Forse lo sanno un po' meno i mariti che puntualmente si dimenticano di questa ricorrenza e comprano le mimose all'ultimo minuto dall'ambulante che trovano al semaforo.

Io da anni mi batto perchè questa ricorrenza venga chiamata "GIORNATA DELLA DONNA" e non "festa della donna".

L'8 marzo, infatti, c'è poco da festeggiare ma molto da commemorare:  è l'emblema delle vessazioni subite dalle donne nel corso dei secoli, ma anche, e soprattutto, il punto di partenza per il riscatto della propria dignità.
Ed ecco pertanto come intendo commemorare questa giornata: regalando un libro rivolto alle donne di oggi ma soprattutto alle donne di domani.
Si tratta del libro  "Quante tante donne. Le pari opportunità spiegate ai bambini", di Anna Sarfatti e con le illustrazioni di Serena Riglietti.


E' una bellissima raccolta di filastrocche. E' un  modo per imparare con le rime e i disegni a lottare per i propri sogni, a capire che da grande si può fare la mamma e la casalinga, ma anche la sindaca e l'inventrice o, perché no, la fotografa di ragnatele e l'accompagnatrice di sirene.
Il tutto con un'imperdibile presentazione di Margherita Hack, l'astrofisica.
E' un libro certamente al femminile, ma che può (anzi deve!) essere letto anche dai ragazzi che un giorno diventeranno uomini.

A chi regalerò questo libro?

Date le polemiche degli ultimi tempi sulla legalità o meno dei giveaway,  regalerò questo libro a chi pubblicherà nei commenti qui sotto l'anedotto sulle pari opportunità e/o sulla condizione attuale delle donne che io riterrò più significativo...il tutto a mio insindacabile gusto e giudizio (non si tratta pertanto di un'estrazione a sorte!!!).
Al vincitore verrà inviata anche una sorpresina handmade.

Se vi va diffondete questo post sui social network e/o sul vostro blog.
Se vi va diventate Fan di questa pagina su Facebook
Se vi va diventate Follower di questo blog.
Non c'è nulla di obbligatorio, ma il vostro sostegno è ovviamente sempre graditissimo!!!

Quindi sputate il rospo...raccontatemi i vostri anedotti  positivi o negativi sulla condizione di essere donna...potete raccontare anche più aneddoti!
Sarà un'occasione per riflettere insieme e per valutare se davvero abbiamo raggiunto le pari opportunità!

Avete tempo sino alle ore 24.00 del 7 aprile 2012....il giorno 9 aprile dirò il nome della persona a cui invierò in regalo il libro.

____________________________________________________

Per sciogliere il ghiaccio vi racconto io per prima un mio personalissimo anedotto:

Quando sono rimasta incinta e ho comunicato la lieta novella ai titolari dello studio presso cui collaboravo...sono stata bellamente lasciata a casa già dal giorno dopo con questa motivazione:"Stai a casa e riposati ...non sia mai che ti succede qualcosa".
In buona sostanza: mi hanno tolto il lavoro da un giorno all'altro e pretendevano pure che li ringraziassi perchè l'avevano fatto solo perchè preoccupati per il mio stato di salute....

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24 commenti

  1. ah ah cara.... che bella idea che hai avuto... comunque sono d'accordo con te sul punto di vista riguardo la ricorrenza... purtroppo non molti conoscono l'origine della "festa"!! =(

    Il mio aneddoto:

    Una Pasquetta io e mio marito abbiamo avuto la brillante idea di fare un'uscita di torrentismo assieme (non si fa!!! non si fa ASSOLUTAMENTE di andare solo in 2.... ma eravamo giovani e incoscienti!!!)
    La cascata finale che dovevamo discendere con le nostre care amate corde dava in un laghetto, vicino ad un paesino, e vista la ricorrenza si era riempito di famigliole che facevano picnic, insomma siamo diventati immediatamente l'attrattiva del momento.
    Prima è sceso lui.... poi mentre stava giù a testa all'in su ad aspettarmi, sotto lo sguardo ammirato ed esterrefatto di un gruppetto di bambini, che sicuramente lo credvano una specie di super eroe (immaginati: tutto nero, con la muta, ed un caschetto rosso, e che scende giù da una cascata di 50 mt...) Insomma comunque arrivo io, e l'attenzione viene momentaneamente rivolta a me... e sopra il fragore della cascata, si sente la voce chiare e scioccata di un bimbo (un tappo di non più di 8 anni) <> non ti dico la faccia schifata e delusa che aveva!!!! =)))))
    Io carlino ci siamo guardati.... e non puoi capire le risate... e non puoi manco capire la mamma del bambino di che colore è diventata!!!
    un bacione
    sadi

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  2. Ciao Cara buona festa della donna!
    Intanto ti chiedo..perchè son venute fuori polemiche? Puoi anche rispondermi in privato se preferisci..
    Beh, a me è successo la classica domanda dei colloqui "Ha intenzione di avere figli?"..e poi non mi hanno assunta ovviamente.. Una mia amica è stata invitata a licenziarsi dopo che ha avuto le gemelle (ed aveva già una figlia prima)..ad un altra conoscente è stato chiesto di rinviare il tentativo di rimanere incinta dopo che il capo è venuto a scoprire che lei e il marito cercavano di avere un bambino..ne avrei a bizzeffe, ma bastano queste direi..
    un abbraccio!

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    1. Peggy, siccome le norme sono poche chiare (come spesso accade) qualcuno ritiene che i giveaway con estrazione a sorte siano illegali perchè per i concorsi a premio è necessaria la presenza del notaio al momento dell'estrazione.
      A mio avviso i giveaway che non hanno alcuno scopo pubblicitario e che hanno ad oggetto un regalo piccolo-piccolo NON sono per nulla illegali. Ma, nell'incertezza della legge, ho preferito evitare l'estrazione a sorte.

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    2. mah..insomma..non aveva mica scopo pubblicitario..Capisco la cosa del notaio ma credo che fosse più un gioco.. mi dispiace molto però..

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  3. Il mio aneddoto è simile. Sono rimasta incinta del mio primo figlio, lavoravo in ospedale da esterna pagata con i soldi delle ricerche di laboratorio. È successo che improvvisamente non c'erano più soldi. Il Primario una mattina mi dice che non potevo più essere pagata, ma che se volevo potevo continuare ad andare lo stesso (!?!). Erano già 3 mesi che non mi pagavano. Me ne sono dovuta andare, ma li ho dovuti trascinare in tribunale per avere almeno i soldi che mi spettavano

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  4. Io non ho un aneddoto da raccontare (o meglio, ce ne sarebbero tanti ma non so sceglierne uno significativo). Però se ti interessa oggi ho pubblicato un post su come festeggiare questo giorno in modo "alternativo"
    Ah, pur non partecipando al giveaway condivido e divento follower lo stesso ;)

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  5. complimenti hai fatto una cosa giusta.Completamente predisposta in maniera diversa come un indovinello che ho io su un post di domenica .
    Bhe' ultimamente ho anni piu' che difficili...iniziati nel 2008,dopo la perdita di mio babbo,la ditta per cui lavoravo decide di licenziare 32 donne in un botto!
    Il fatto è che ci hanno chiesto se si faceva una produzione di 4 pezzi l'ora ,per non essere licenziate.Cosa assurda perchè la ditta lavorava per la bottega veneta,borse intrecciate in pelle..quindi se in un ora dovevi scegliere la pelle e fare il lavoro massimo potevano venire 2 pannelli..io non ho fatto obiezioni ,gli ho solo detto: prima vorrei vedere l'addetta di Vicenza che si occupa della nostra zona di firenze come fa lei in un ora a farne 4 ,e quindi in 8 ore a farne 32 ,e poi capiro' dove io sbaglio o non mi impegno!
    morale della favola 4 pannelli non li faceva nessuno!

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  6. Non sono una donna, ma vorrei raccontarti comunque una storia. Dove lavoro sono tra quelli che fa i colloqui per le assunzioni. L'altro giorno una collega parlava di un'amica che, da un datore di lavoro, si è sentita fare la domanda fatidica: "lei ha intenzione di fare figli?". E poi mi fa:"Voi non lo chiedete mai, perchè?". "Tendo a dare per scontato, sbagliando forse, che una donna prima o poi voglia dei figli. In ogni caso, mia moglie è rimasta inaspettatamente incinta di due gemelli, potrebbe capitare a tutti. Perchè chiederlo, allora?"

    ciao ciao

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  7. Ciao e buona festa della donna anche a te. Io ne avrei di aneddoti da raccontare sulla mia condizione di donna lavorativa, di come ho lavorato da casa perfino nel periodo di congedo obbligatorio in entrambe le maternità solo per non perdere il posto e perchè non mi sostituissero. Ma preferisco dirti che quando ho sentito per la prima volta mio figlio muoversi dentro di me, o nel momento in cui l'ho partorito... beh sono stata orgogliosa di essere donna e consapevole che sono emozioni che non si possono spiegare ma solo vivere.

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  8. DONNA

    E Dio mi fece donna,
    con lunghi capelli,
    gli occhi, il naso
    e la bocca da donna
    Con rotondità e peli
    e dolci cavità,
    mi scavò dall'interno
    e fece di me
    lo studio degli esseri umani.
    Lui tesse delicatamente i miei nervi,
    Equilibrò con cura
    il numero dei miei ormoni,
    Compose il mio sangue
    e me l'iniettò
    perché irrigasse
    tutto il mio corpo.
    Così nacquero le idee,
    i sogni e l'istinto.
    Creò il tutto
    con grandi colpi di fiato
    scolpendo con amore
    le mille e una cosa
    che mi fanno donna ogni giorno e
    per le quali con orgoglio
    mi alzo ogni mattina
    e benedico il mio sesso.

    (Gioconda Belli, poetessa nicaraguese)

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  9. Ma sai che hai avuto una bellissima idea? Brava! ^___^

    E hai proprio ragione: questo giorno dovrebbe essere la Giornata della donna!

    Non ti lascio un aneddoto ma un proverbio..

    Astuzia di donne le vince tutte

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  10. La mia intera vita lavorativa è un aneddoto, e non credo nemmeno di essere l'unica.
    A 20 anni non avevo abbastanza esperienza. A 30 anni ero troppo fertile. A 40 anni mi hanno licenziata, ma a parità di impiego , hanno tenuto mio marito. Ora, a 44 anni non trovo lavoro perchè sono troppo vecchia. In tutta la mia vita lavorativa, non c'è stata una volta che mi abbiano assunto volentieri. Aggiungo che, come la maggioranza delle donne con cui ne ho parlato, dopo la maternità sono tornata, e ho scoperto che avrei dovuto svolgere un lavoro diverso, senza che nessuno mi avesse avvisato. Nel mio caso mansione di livello inferiore e, arabattandomi tra allattamenti e notti in bianco, imparare un nuovo lavoro da sola, senza nessuno che mi passasse le consegne. Come ringraziamento, dopo 4 anni io e altre 40 persone abbiamo vinto la lotteria della ristrutturazione...indovinate di che genere sono la maggior parte dei licenziati....? Sono fermamente convinta che se nella società ci sono ancora dei traguardi da raggiungere, ma tutto sommato stiamo abbastanza bene, nel mondo del lavoro in quanto a parità siamo all'età della pietra.

    Scusate lo sfogo

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  11. pari opportunità? no comment! da quando sono incinta tutte le parità sul lavoro uomo-donna mi sembrano lontane! ho mille paure, pensieri, so che quando tornerò dalla maternità dovrò faticare parecchio per riprendere il mio posto! e questo non è giusto! Concludo con una piccola battuta per dimostrare il valore delle donne:
    La moglie di Obama incontra un suo ex che gestisce un ristorante, il marito la ammonisce: Ora saresti la moglie di un ristoratore. E lei aggiunge: No, il presidente degli stati uniti sarebbe Lui adesso.
    Mi piace pensare a noi donne come delle papere che stanno ferme in apparenza, ma sotto si muovono tantissimo. e così come ogni grande donna in ombra apparente di un grande uomo.
    :-)

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  12. che bella idea! torno presto per partecipare

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  13. Bella questa idea! Purtroppo mi devo tristemente unire al coro. Anni fa, agli inizi della mia storia lavorativa ogni anno, in concomitanza delle schede valutative annuali, il mio capo mi diceva per giustificare la mancata promozione "Cristina, tu sei brava, molto brava, ma alla fine del tuo orario te ne vai a casa" sottointendendo che i colleghi maschi invece si fermavano per li straordinari. Non contava niente che ne sapessi più di loro e lavorarssi più in fretta. Però adesso le cose nel mio ambiente sono leggermente migliorate. Ho scritto "leggermente" :)

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  14. Bella idea! son d'accordo!
    Io di aneddoti ne ho a badilate perchè... di mestiere faccio la metalmeccanica! e già, per parità....
    comunque il giorno in cui me la sono spassata di più è stato quando mio padre mi ha mandato a fare assistenza in una ditta con un'ottantina di uomini... imbarazzante!
    la prima frase che sento è" cosa vuoi che combini un tecnico con le tette?" che se vi sembra volgare così immaginatevela detta in dialetto! il sunto della storia è che non c'era nessun guasto e questo l'ho capito quasi subito ma visto che il più scettico era il titolare, ho smontato e ripulito tutto,con dovuta calma e sciorinando tutta la mia competenza, tanto che mi stavo antipatica da sola, ho chiarito a buone parole che erano una manica di st...., e con la punta di una biro ho resettato, spento e riacceso una macchina. Ma la fattura era salata, molto salata!
    e la soddisfazione più grassa è che, dopo aver raccontato la storia e l'imbarazzo a mio papà, tutte le volte che questi chiamano lui risponde" visto che vi ha seguito mia figlia ve la passo subito.."
    e io alzo la cornetta con un lunghissimo " prrrroontooo!"
    mai mettersi contro le donne....
    Za

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  15. Il libro non lo conoscevo, ma mi incuriosisce molto, quindi partecipo. Di aneddoti sulle pari opportunità ne conosco troppi in senso negativo, e quei pochi di cui ho notizia di tipo positivo li ritengo comunque una sconfitta, perché con le pari opportunità attualmente si chiede alla donna di essere donna e quindi compiere tutti quei doveri tipici delle donne ma contestualmente se proprio vuole la parità accollarsi anche quelli degli uomini. Nessuna parità solo un carico maggiore di doveri, mentrè l'obbiettivo sarebbe la totale interscambiabilità dalla quale siamo ancora, purtroppo, troppo lontani.
    Incrocio le dita.

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  16. eccomi, ci ho pensato tanto, di aneddoti ne avrei tantissimi, e' una vita che per carattere tendo ad avvicinarmi piu' al mondo maschile che al femminile...
    ho dovuto imparare a dimostrare costantemente quanto valessi, a differenza dei colleghi maschi, che avevano la strada piu' "spianata", ho dovuto lavorare per anni con loro che appendevano calendari di donne nude dimostrando poco rispetto nei miei confronti, dopo la prima maternita' ho dovuto accettare delle decisioni che non mi davano alternative, pur di non perdere il lavoro...ma nonostante tutto sono felice di essere realizzata come donna e come mamma, sono felice di prendermi piccole soddisfazioni ogni giorno grazie alla professionalita' che maturo sul lavoro e grazie all'amore che mi dimostrano i miei ragazzi.

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  17. Avrei, purtroppo, centinaia di aneddoti da raccontare perchè questo è ancora oggi un problema tangibile nella nostra società. Per questo ho scelto di non raccontarvi nulla ma di riportare una frase che ho letto tempo fa nella rete che trovo significativa. "L'emancipazione e come le tette (perdonate il termine ma qui è calzante) ognuna di noi ha le sue!!

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  18. Ho un capo avvocato maschilista e noi dipendenti siamo tutte donne. Un giorno gli arriva un pacco di un aggeggio con tutti fili dentro. Il mio capo mi chiede cos'è e perchè ce lo hanno inviato e io rispondo che non lo so (e invece sapevo che era una scheda di un computer e che probabilmente era una spedizione sbagliata). Telefoniamo al mittente che mi conferma che lo spedizioniere (Mauro di nome) si è sbagliato. Il mio capo sentita la notizia dice: la solita 'ochetta' che avrà sbagliato.
    Di solito lascio correre... ma uscendo e come se non m'importasse niente dico 'è un certo Mauro che ha fatto la spedizione'.
    Con Mastercard puoi comprare tutto, ma certe cose non hanno prezzo.
    mamma&sensidicolpa

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  19. ciao, è un piacere conoscere il tuo blog. Questo libro mi sembra davvero molto bello e partecipo con piacere. Sono un'insegnante di scuola dell'infanzia e nel giorno della festa della donna ho pubblicato sul mio blog una piccola riflessione sui pensieri dei bambini in merito alle differenze...

    "Non puoi giocare con le macchinine perchè sei femmina"
    ...ma poi li trovi a metter bambole nei passeggini...
    "Non puoi giocare a combattere perchè sei femmina"
    ...ma poi li trovi con i bigodini e le mollette in testa nell'angolo della parrucchiera...
    "Non puoi giocare con noi perchè sei femmina"
    ...ma poi li vedi che tengono il posto all'amica del cuore...
    "Non puoi fare la pipì in piedi perchè sei femmina"...
    ...ma poi le invidiano perchè stanno piu' comode sedute...
    "Piangi perchè sei femmina"...
    ...ma poi i lacrimoni non li tengono nemmeno loro...
    A tutte le piccole donne possiamo insegnare a vivere sempre meno circondate dai pregiudizi, con la speranza che vivano le distinzioni e
    le differenze come risorse
    e non come limiti.

    A presto!

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  20. Bellissima idea!
    Dato che nella mia vita ho sempre frequentato ambienti principalmente femminili (liceo linguistico, uni di lingue..) non ho avuto grandi problemi di pari opportunità. Una situazione simpatica l'ho però vissuta durante l'erasmus in Germania. Il mio migliore amico era un greco di 1.90 che giocava a basket nella città dello studente dove vivevo..Dato che nonostante i miei 167cm son cestista pure io, mi sono autoinvitata a giocare con sti maschioni che erano il mio doppio..beh..chiamale pari o dispari opportunità, ma io non ho mai fatto tanti canestri...c'era una tale delicatezza nei miei confronti..che passavo inosservata e sgusciavo tra le gambe pelose!

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  21. Bel tema. Hai ragione: non c'è proprio nulla da festeggiare, soprattutto in Italia.
    Il mio aneddoto:
    A febbraio del 2009, l'azienda per cui lavoro decide di mettere in cassa integrazione alcuni dipendenti. La mia capa mi chiama e mi dice che tra me e la mia collega ha scelto di tenere me, perché sono più brava e bla bla bla. E aggiunge "ora però mi raccomando, non rimanere incinta!"
    Ora sono alla ricerca di un lavoro e uso la formula "ho già una figlia. Non ne avrò altri".

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  22. Milano, ora di punta. Mamma con bambino nella fascia sale sulla metro, qualcuno alza lo sguardo un istante su quell'ingombrante essere che ha fatto capolino nel suo campo visivo. Nessuno si muove. Nessuno chiede alla mamma se per caso vuole sedersi, visto il dolce peso che si porta addosso. Passano le fermate, passa il tempo, cambiano le persone. Non cambia il risultato, la mamma e il suo piccolo sono sempre in piedi.

    Madrid, ora di punta. Mamma con bambino nella fascia sale sulla metro. Le porte non fanno in tempo a chiudersi che qualcuno le ha chiesto: "Vuoi sederti?". "No, grazie" risponde lei in uno spagnolo stentato. "Davvero? Sicura? Ma non vuoi sederti? Dai, non fare complimenti, siediti" rispondono di volta in volta gli sconosciuti che cercano di cederle il posto, accompagnando le parole con dei gesti, per essere certi che il messaggio sia compreso.

    Berlino, ora di punta...per sapere cosa è successo, semplicemente rileggi il racconto qui sopra di Madrid.
    Chissà, se un domani incontrerò una mamma con un piccolo nella metro di Milano in modo da poterle cederle il posto e far si che questo racconto sia diverso.

    Francesca

    http://ginabarilla.blogspot.it

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